Sorpresi (ma fino a che punto?) e dispersi senza colpo ferire. Così gli autogestiti hanno vissuto ieri la giornata che ha sancito il loro definitivo allontanamento dall’ex Grotto del Maglio. Di reazione vera e propria, insomma, non si può parlare, e questo – verosimilmente – grazie al fatto che le forze di polizia impiegate nel blitz, in questo senso hanno lavorato bene, impedendo che si scatenasse una indesiderata spirale della violenza. E’ così che la protesta ha “partorito”, ieri almeno, solamente il disappunto manifestato da un gruppuscolo (10 al massimo) di autonomi radunatisi davanti a palazzo del Governo mentre era in corso la conferenza stampa sull’operazione di polizia.
Non sono mancate, tuttavia, le manifestazioni di sostegno, più o meno indirette, fisiche e verbali, nei confronti dei “molinari”. Alle 12.30 in piazza Dante si è spontaneamente formato un folto gruppo di ragazzi, per la maggior parte studenti e simpatizzanti, che hanno esternato al CSOA la loro solidarietà, stigmatizzando l’operato del CdS e della polizia. Mentre in serata gli autonomi hanno svolto le normali attività del Centro in piazza Indipendenza.
Cosa che ha fatto con toni particolarmente duri, mediante una nota diffusa ai media, il Partito Socialista. «Dopo anni in cui l’Esecutivo cantonale ha ignorato il problema e le legittime lamentele degli abitanti di Canobbio improvvisamente, con un’operazione spudoratamente elettoralistica, ha deciso di prendere una posizione intransigente e di rottura non tenendo conto dei tentativi già messi in atto per garantire condizioni di legalità», tuona il PSS, auspicando che il CdS sappia trovare delle soluzioni adeguate e tempestive in risposta ai movimenti legati all’autonomia in Ticino.
Anche il municipale L. Gatti e i consiglieri comunali di “Insieme a Sinistra” di Canobbio hanno espresso rammarico per il fatto che l’esperienza di autogestione al Maglio è da considerarsi conclusa. «Speriamo vivamente – sottolineano – che questo intervento non sia il funerale di futuri tentativi di autogestione e di vivacità sociale».
Per il Movimento per il socialismo «il CdS ha dimostrato in modo chiaro la sua incapacità nel trovare una soluzione costruttiva ad un’esigenza di spazi d’aggregazione, culturali e sociali».
Una manifestazione di protesta è stata annunciata per oggi alle 13.30 con un corteo che partirà dal piazzale del Cinestar a Cornaredo.

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