Canobbio si ritrova ai piedi della scala. Aveva sperato, alla fine di agosto, che qualcosa potesse cambiare nei rapporti con la presenza scomoda del centro sociale all’ex grotto del Maglio, ma di fatto nulla è cambiato. Non concretizzate le misure “coercitive” imposte dal Consiglio di Stato, preso atto delle provocazioni degli autogestiti (che hanno promosso quattro week-end di animazioni), autorità e popolazione sono oramai prossimi al limite di sopportazione. Lunedì sera un gruppo di cittadini ha ribadito il proprio malcontento e la propria preoccupazione, mentre il Municipio è pronto a gettare la spugna.
Ieri il sindaco Roberto Lurati ha preso atto del programma del fine settimana al Maglio, dove domani viene proiettato un film, venerdì e sabato ci saranno concerti. Commentando: «Incredibile! Non è cambiato assolutamente nulla dopo le assicurazioni forniteci a fine agosto dal Consiglio di Stato. Da parte nostra non cambia nulla. Denunciamo le serate promosse al Maglio e ribadiamo la grande preoccupazione dettata dalla presenza degli autogestiti da un lato e dall’atteggiamento del CdS dall’altro. A Canobbio il rischio, reale, è quello di restare senza autorità». Municipio e Consiglio comunale avevano denunciato dimissioni a fine estate qualora le cose non fossero migliorate. E’ cambiato qualcosa? «Le dimissioni, se le cose proseguono così, arrivano senz’altro. Il problema nasce dalla nostra responsabilità verso i cittadini, della mole di lavoro, dei progetti in cantiere. Lasciando, il Comune resterebbe paralizzato. Ultimatum non ce ne sono, ma al momento opportuno ce ne andremo».
Il sindaco appare particolarmente demoralizzato. Aveva sperato dopo i messaggi rassicuranti del Consiglio di Stato, fermo nel considerare il rientro nella legalità il primo punto per una convivenza forse non pacifica ma almeno per una tregua delle polemiche. «Siamo delusi dal comportamento del CdS che sembrava volesse prendere di petto la situatione e risolvere i problemi. Così non è stato. Delusi, pure, dell’agire degli autogestiti, che una volta ancora dimostrano di fregarsene bellamente delle leggi, delle regole e degli accordi. A fine agosto, con il Governo, ci eravamo detti disponibili a discutere. La loro risposta? Quattro week-end di animazioni, e un altro in arrivo. Il disturbo è come prima, se non peggio, con slogan provocatori di insulti alla popolazione e all’autorità di Canobbio».
La patata bollente dell’autogestione è attualmente nelle mani del cancelliere di Stato Giampiero Gianella, chiamato allo scomodo compito di “collante” tra le parti (Governo, Canobbio, centro sociale): «Effettivamente le raccomandazioni del Consiglio di Stato non sono state seguite, e al Maglio le serate si susseguono. La situazione, rispetto a fine agosto, è evidentemente modificata, in peggio. C’erano dei motivi che lasciavano sperare nella ripresa di un dialogo franco. Spetta al CdS valutare ora in che direzione muoversi».
(r.g.)

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