Michele Bertini, consigliere comunale liberalradicale di Lugano, vuole togliere il Macello ai molinari e darlo al Dicastero Giovani ed Eventi. Un regalo alla sinistra e a Comunione e Liberazione.

Ieri, giovedì 2 febbraio, a pagina 11 del Corriere del Ticino, il consigliere comunale di Lugano Michele Bertini esprime la sua opinione sui fatti accaduti durante la conferenza di Incontro Democratico in cui era ospite Gian Carlo Caselli, magistrato non gradito alle frange degli autonomi.

Bertini se la prende con il centro sociale occupato autogestito Il Molino. Il giovane consigliere comunale PLRT, sulle pagine del Corriere non scrive mai le parole “Molino” e tanto meno “sgombero“. Bertini diplomaticamente per il suo scritto utilizza la parola Macello (luogo occupato dal CSOA Molino), e in modo ambinguo scrive che “è giusto dar spazio ai giovani, come la Città bene sta facendo con le attività del Dicastero Giovani ed Eventi, ma il Macello è un’altra storia e va affrontata anche a costo di arrivare a decisioni autoritarie”. Traduciamo dal politichese: è arrivato il momento di sgomberare il Molino.

Nel suo articolo Michele Bertini contrappone l’attuale Macello occupato dai molinari con la cittadella per le attività del Dicastero Giovani. Di fatto fuori gli autonomi e dentro Comunione e Liberazione, che dopo aver colonizzato il Dicastero Giovani della Città di Lugano, l’Università della Svizzera italiana, il vertice de “Il Quotidiano”, e tanti altri luoghi di potere, avrebbe pure l’ex macello.

A noi non sono particolarmente simpatici i molinari, e non siamo i loro avvocati d’ufficio, ma aprire un contezioso con gli autonomi, che se venissero sgomberati, probabilmente, risponderebbero con manifestazioni in città, a cui aderirebbe quasi tutta la sinistra (sicuramente Enrico Borelli, neo segretario cantonale di Unia non lascerebbe “soli” i suoi amici molinari, e il suo predecessore Saverio Lurati, presidente del PS Ticino in pectore, farebbe altrettanto), probabilmente è la miglior idea per portare visibilità alla sinistra in vista delle elezioni comunali.

Bertini ci sembra voglia far di tutto per ingraziarsi la potentissima Comunione e Liberazione, magari sognando di poter correre nel 2013 per il Municipio e magari divenire il successore di “Re Giorgio“.

Prima di affrontare la questione Molino, si affronti la questione Comunione e Liberazione, perché se è vero come dice Bertini che Lugano è sotto ricatto per il Macello, noi potremmo dire che tutto il Cantone è sotto “assedio” da CL.

A Michele Bertini, che ci sembra voglia accreditarsi come novello Sergio Morisoli, ossia il “liberale” con ottimi rapporti con i ciellini, facciamo presente che il supermanager del Credit Suisse non è riuscito ad entrare in Governo e nemmeno al Senato. I liberalradicali in questo Cantone erano il partito di maggioranza quando erano dei “mangiapreti“, non gli alleati dei movimenti integralisti religiosi.

PS: nel secondo paragrafo del suo articolo sul CdT, Bertini scrive “…l’episodio verificatosi lunedì sera che ha visto un ospite della nostra Università venir pesantemente insultato…”. Lunedì sera all’auditorio dell’Usi c’era Federico Rampini, non invitato dall’Università, bensì dal settimanale della Migros “Azione“. Bertini evidentemente si riferisce a martedì sera, quando all’auditorio dell’Usi c’erano Gian Carlo Caselli, Armando Spataro e Dick Marty, invitati non dall’università ma dall’associazione “Incontro Democratico“. Sia il Corriere sia Bertini hanno totalmente rimosso il nome dell’associazione di Ducry, Scacchi, Bertoli, … . L’università organizza ben altre conferenze, di solito con qualche esponente ciellino.

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