Lo sgombero, pur certo non auspicato, ha di fatto ridato vitalità all’esperienza dell’autogestione, radunando le masse nei sabati dei cortei, attirando una discreta folla agli altri momenti di animazione e convogliando ieri sera un centinaio di persone in Piazza Maghetti per un’assemblea straordinaria sotto le stelle. Da discutere, in sostanza, l’atteggiamento, la posizione e le rivendicazioni in vista dell’incontro di giovedì a Palazzo Civico.
Non servono troppi riassunti per arrivare alla situazione di oggi. Le puntuali proteste di cittadini ed autorità di Canobbio hanno portato allo sgombero del Maglio, e gli autonomi si sono ritrovati per strada. Nel vero senso della parola: hanno iniziato ad organizzare manifestazioni evidentemente troppo scomode per Lugano. Il cui Municipio si è subito attivato per discutere urgentemente la faccenda con il Consiglio di Stato. Risultato: un incontro tra le parti forse non risolutore ma senz’altro chiarificatore circa i scenari futuri, da tenersi il più presto possibile.
Siamo al dunque. Giovedì alle 16 a Palazzo Civico si riparte a parlare di una sede per il centro sociale. Ancora diversi dubbi su chi siederà al tavolo e di cosa si parlerà. Dall’assemblea degli autogestiti sono partiti pensieri piuttosto chiari: «Anche se preferivamo un incontro pubblico, per ovvi motivi di trasparenza, siamo al dunque. Noi vogliamo l’autorimessa ACT di Cornaredo ed i segnali paiono positivi. Il Municipio di Porza, che avrebbe dovuto partecipare all’incontro, lascia carta bianca a Lugano. Ed è la prima volta che la Città dimostra questo atteggiamento di apertura. Forse perché la nostra pressione è forte, stiamo dimostrando di potere fare un centro sociale in piazza, battiamo il chiodo in continuazione e siamo pronti a continuare. Vogliamo l’ACT entro breve termine».
Contro questa soluzione parrebbero però profilarsi alcuni problemi: il parziale utilizzo dello stabile da un lato, il parere contrario di alcuni municipali dall’altro. E ieri mattina il Municipio ha appunto nuovamente discusso del tema dell’autogestione e degli spazi a disposizione. In vista dell’incontro di giovedì (al quale, in serata, farà seguito un’assemblea straordinaria degli autonomi), l’Esecutivo cittadino dovrebbe proporre alcune soluzioni. Lugano avrebbe “sottomano” una sede provvisoria ma soprattutto una definitiva al Piano della Stampa, con un capannone (insonorizzato) da realizzare nei pressi delle serre comunali. Quest’ultima opzione, ieri sera, rigettata dai “molinari” («non vogliamo si spendano soldi per un centro sociale, gli spazi idonei esistono già»). Varianti ad ogni modo attorno alle quali discutere, con la mediazione del Governo, per trovare convergenze. E se poi giovedì si parlerà anche o soprattutto di basi legali attorno alle quali far ripartire un centro sociale, gli autonomi sono pronti ad affidarsi ad un avvocato.
(r.g.)

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