[21.05.2008] Uomini e bricolle – chiacchierata con Erminio Ferrari sul contrabbando
Mercoledì 21 maggio 2008, al CSOA il Molino di Lugano
dalle 19’30 cena popolare
conferenza: entrata libera, concerto: 5.-
clicca sull’immagine per ingrandirla
La serata è strutturata in due momenti:
dalle 20.30, chiacchierata con Erminio Ferrari
scrittore e giornalista del quotidiano laRegioneTicino per la quale ha seguito da inviato, la guerra nella ex Jugoslavia. Nato nel 1959 vive a Cannobio (Vb). Collabora con i mensili Alp e La rivista della montagna. Della montagna frequenta le persone, i luoghi, la storia e, preferibilmente, i silenzi. Ha scritto vari romanzi e volumi fotografici. Al molino parlerà di “Uomini e Bricolle”: la storia del contrabbando nelle Alpi è legata a filo doppio alle vicende delle popolazioni che le abitano. Una storia di fatiche, coraggio, violenza e generosità, dal Lago Maggiore ai valichi alpini più elevati, nella voce dei protagonisti e nei documenti d’archivio. (per chi fosse interessato alle sue pubblicazioni consultare www.tarara.it e il sito internet della casa editrice Casagrande di Bellinzona).
Il secondo momento vedrà protagonista Andrea Sigona,
cantautore nato a Genova 37 anni fa. Il suo primo lavoro ha il titolo “Passaggi”: il disco si preannuncia come un lavoro “scomodo” agli ascoltatori e agli addetti ai lavori dei “padroni della musica” che altro non fanno che minacciare e imbavagliare tutte le persone che hanno da dire qualcosa sulla situazione critica del nostro paese (Italia, ndr). La resistenza è il percorso per arrivare fino ai giorni nostri. In questi 60 anni c’è ancora chi non dimentica e che cerca di far rivivere questi “passaggi” della memoria storica,che rappresenta tutto il filo conduttore delle nostre vite. “Ricordare per non scordare,perchè dietro a quei visi di un tempo ci siamo noi”. E l’uomo che ricorda (e quello che ascolta o viceversa) non è altro che il ragazzo di ieri. A lui appartiene il disegno delle storie che non possono essere cancellate, anzi rimangono scolpite nella grande corteccia della memoria.
Il filo conduttore è quello della memoria storica, dell’importanza di venire a conoscenza di ciò che ci ha preceduto, e soprattutto di non dimenticare.
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