Una delle quattro costole del neonato collettivo per l’autogestione ticinese che riunisce le esperienze di Lugano, Bellinzona, Mendrisio e Locarno.
L’idea di compiere l’azione frullava già da tempo nella mente dei “ Folletti”, ben prima, ci hanno spiegato, che a Lugano i “ Molinari” raggiungessero un accordo con il Municipio. A crescere è stata, sostengono, l’insoddisfazione della risposta che l’autogestione ha ottenuto nella capitale dove alla Casetta è stato creato un centro giovanile e non un centro sociale. Due cose diverse, anche se in parte unite e non solo dalla presenza al Soave di alcuni membri dell’Ortika. La voglia di riprendere l’esperienza dell’autogestione comunque a Bellinzona gira da qualche mese ed è stata rafforzata dall’esperienza dei “ Fantasmi del Mattirolo” di Mendrisio cui, più che al Molino, i giovani intendono ispirarsi per far crescere il centro al Soave. Tant’è che il 7 dicembre scorso erano già entrati in azione organizzando una festa nella palestra dell’Istituto. Un’iniziativa passata del tutto inosservata tanto dalla cittadinanza quanto dalle istituzioni. E anche dalla società anonima che rappresenta la Congregazione dei padri Somaschi proprietaria dell’ex collegio, che non si è resa conto che lo stabile era stato usato a sua insaputa. Segno, ci hanno spiegato alcuni degli occupanti, che l’ex Istituto costruito nel 1901 si ritrova abbandonato a sé stesso. Una constatazione che li ha motivati ad entrare in azione. E così ieri sera la quindicina di “ Folletti” che intendono restare al Soave stabilmente, chiavi in mano, ha riaperto l’ex collegio somasco, cominciando ad animare i piani inferiori con l’intenzione di dare vita ad una nuova esperienza autogestita nella quale proporre attività culturali e sociali aperte a tutta la popolazione.
Fra queste le cene bio- vegetariane previste tutte le sere alle 19, ma anche concerti e atélier nonché serate con dj. Inoltre, approfittando delle numerose stanze dell’ex internato, i “ Folletti” intenzionati ad animare un’esperienza per nulla effimera, offrono un letto a chi non ne ha o a chi semplicemente vuole partecipare all’esperienza.

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