Locarno è stata definita nel passato città di pace, facciamo che il 59esimo festival internazionale del film diventi anche un momento di giustizia.

In Palestina come in Libano i rapimenti dei soldati vengono presi come pretesto per proseguire con le politiche d‘invasione e di controllo di tutta l‘area. Dopo aver distrutto l‘Iraq portandolo alla guerra civile, dopo aver creato governi fantoccio in Afghanistan e nello stesso Iraq, dopo aver massacrato migliaia di civili nell‘esportare democrazia, il conflitto si estende ora anche al Libano, con il tacito accordo dei maggiori governi mondiali.
La cancellazione di un popolo non ha niente a che vedere con il salvare la vita al soldato Shalit.</>


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3…2…1 CIAK AZIONE!
Quello che ci scorre davanti agli occhi in queste settimane non è che l‘ennesima imposizione di una sceneggiatura che nessuno avrebbe mai dovuto scrivere: quella della guerra permanente. Lo sviluppo su scala globale del concetto di destabilizzazione per imporre il nuovo ordine mondiale.
Questi registi, che dirigono la politica e l‘economia mondiale come il set di un film che soddisferà unicamente loro stessi, noi non li legittimiamo! Questi scenari creati ad arte per produrre incassi stellari sulla pelle di miliardi di persone civili non li vogliamo più vedere!
Con che diritto infatti uno Stato decide di bombardarne un altro? Di scandire minacce: per ogni missile 10 palazzi abbattuti? Le bombe al posto dei negoziati: Israele rivendica l‘applicazione della risoluzione 1559 scordandosi che da quasi 40 anni non rispetta, impunemente, la 242 che esige il suo ritiro entro le frontiere precedenti la guerra del 1967.
Con che diritto Israele con il complice veto degli USA ignora 46 raccomandazioni dell‘ONU? Con che diritto possiede 250 bombe atomiche? E utilizza bombe con testate a uranio impoverito, fornite dagli Stati Uniti che non mancano mai di applaudire trame imbastite secondo i loro fini?
Nel mondo si sprecano ogni giorno 2500 milioni di dollari per spese militari, mentre più di un quarto della popolazione globale vive nella povertà più estrema. Israele e USA investono enormemente nell índustria bellica. Forse che la pace sia diventata un pericolo visto che la guerra crea lavoro, scambi, profitti?

Eppure la guerra non è un film… non ci sono intervalli per sgranchirsi, pause per fumare, colonne sonore per sognare, attori da invidiare… Nella guerra i generi adottati sono l´orrore, il terrore, la violenza fisica e psicologica; gli scenari grondano sangue… non esiste nessun happy end…
STOP!STOP!…FERMI TUTTI…NON VA BENE
QUESTA NON LA RIPETIAMO!

Di fronte alla guerra nessuno può dirsi neutrale nemmeno il governo svizzero!
Serve un cambiamento, nelle nostre scelte quotidiane, nel nostro modo di vivere, di relazionare, di consumare, per diffondere la necessità di un altro mondo e riuscire a smetterla di alimentare il sistema di guerra permanente!
Chiediamo segnali forti e inequivocabili da parte del governo svizzero e ticinese per fermare questa spirale prima che sia troppo tardi.
Proponiamo il boicottaggio di prodotti israeliani in vendita in Ticino (meloni, pompelmi,datteri cosmetici…).
Esigiamo la sospensione della collaborazione militare con Israele e la rinuncia ad acquistare armi da Israele.
Beirut come Gaza come Baghdad: fuori le truppe d‘invasione!

Per IL DIRITTO ALL‘AUTODETERMINAZIONE DEL POPOLO PALESTINESE
Per BLOCCARE L‘ESCALATION MILITARE IN MEDIO ORIENTE
Per FERMARE L‘AGGRESSIONE ISRAELIANA AL POPOLO LIBANESE E PALESTINESE
Per UNA PACE GIUSTA IN MEDIO ORIENTE

Locarno è stata definita nel passato città di pace, facciamo che il 59esimo festival internazionale del film diventi anche un momento di giustizia.
CSA IL MOLINO

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