Alla mezzanotte di ieri, sulla soglia dell’ultimatum consegnato dal Consiglio di Stato ( cfr. ” laRegione Ticino” del 6 dicembre), l'” okkupazione” è terminata. Preso atto della risoluzione intimata dal Cantone, il ” Mattirolo” ha « deciso di sospendere l’esperienza di autogestione socio- culturale iniziata il 1o novembre scorso » . Il collettivo lo ha comunicato nella giornata di ieri con una nota. « L’illegalità – si èribadito – non è la nostra bandiera e nemmeno il nostro fine » .
Chiuso un capitolo, si vorrebbe però tenere aperta la porta del dialogo.
La prima volta il ” Fantasma del Mattirolo” aveva solo inscenato l’abbandono dell’edificio. Ma ora, al secondo sollecito cantonale, si è scelto di rispettare l’ultimatum ( fissato per oggi). « Il nostro – spiegano quelli che sino a ieri erano gli ” occupanti” della Colonia – è un progetto di animazione socio culturale e perciò ci delude constatare che si voglia tentare di criminalizzarlo. E non ci interessa neppure rischiare di screditarlo portandolo su un piano penale – ignorata l’ingiunzione il Cantone si riservava di sporgere denuncia penale per violazione di domicilio – : faremmo il gioco di chi continua a far finta di non capire la valenza dei nostri argomenti, andando a foraggiare i luoghi comuni e gli ingiusti pregiudizi di cui spesso la realtà dell’autogestione è vittima » .
Il ” Mattirolo” però non sparirà un’altra volta. « Non avremmo potuto semplicemente tornare nel mondo dei fantasmi, così facendo si sarebbero resi vani la dedizione e l’impegno fin qui profusi » , osserva il collettivo. « Ci è parso invece importante – si sottolinea – dare ancora una volta una (seppur limitata nel tempo) possibilità al dialogo con le autorità – autorità che a Mendrisio come a livello cantonale si stanno adoperando per concretizzare il progetto di un Centro di attività giovanili all’ex Foft – . Stiamo vagliando – prosegue il collettivo – le modalità di come procedere, nel contempo, ci auguriamo che le aspettative di una parte importante della popolazione non siano per l’ennesima volta disattese » . Cosa hanno rappresentato, quindi, questi 40 giorni di autogestione trascorsi alla Colonia? Per il collettivo l’iniziativa ha « confermato la necessità anche in Ticino di spazi dove realizzare esperienze di autodeterminazione; dove gli utenti hanno l’opportunità, attraverso la partecipazione, di diventare attori del proprio tempo » . Una « importante risorsa culturale ed aggregativa – si commenta – non solo per i giovani ma per la società intera » .
Nei giorni passati il ” Fantasma del Mattirolo” ha tirato le somme e riflettuto sul tempo vissuto alla casa rosa. Così domenica il collettivo ha «ritenuto utile» incontrare anche una parte dei firmatari dell’appello alle autorità sull’ “Autogestione: un’opportunità per i giovani della regione”.
Incontri e testimonianze che per i ragazzi del Mattirolo valgono un riconoscimento e una promessa: «faremo il possibile per tornare ad avere cura dei vostri sogni » .

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