All’indomani della decisione del Governo cantonale di decretare l’espulsione nei confronti dei cittadini ecuadoriani che non sono in regola con i permessi ( cfr. laRegione Ticino di ieri), il Movimento dei Senza Voce prende posizione e formula le sue proposte. Lo ha fatto ieri in occasione di una conferenza stampa tenutasi al Centro della Croce Rossa di Cadro alla presenza, tra gli altri, della comunità ecuadoriana ospite della struttura del Piano della Stampa.
Due, sostanzialmente, le esigenze rilevate dal Movimento: primo, la messa a disposizione immediata di uno spazio alternativo a Cadro ( spazio che tornerà a garantire l’alloggio ai richiedenti l’asilo sotto l’egida della Croce Rossa e che non può pertanto più essere messo a disposizione degli ecuadoriani). Ieri si sono fatti i nomi dell’ex Centro di bassa soglia di Cornaredo ( « per la cui sistemazione è stata spesa una cifra enorme e che sarebbe già bell’e pronto »)e dell’ex Grotto al Maglio di Canobbio ( « che dopo lo sgombero del Centro sociale autogestito è rimasto inutilizzato»). Strutture – in breve – capaci da subito di garantire l’assistenza minima alle persone bisognose.
In prospettiva invece – ed è il secondo passo che il Movimento intende compiere – riguarda il progetto di creazione di un centro permanente di prima accoglienza destinato a tutti i senzatetto presenti in Ticino. « Un centro – è stato detto ieri – simile a quelli già esistenti in altri cantoni, che funga da riferimento per le questioni legali e sanitarie e che possa garantire condizioni di vita dignitose a tutti » .
E la dignità della vita umana è esattamente la premessa da cui partono l’attività e il pensiero del Movimento dei Senza Voce. « Il fenomeno della migrazione è in costante aumento e rientra nei diritti fondamentali di tutti gli individui che devono/ vogliono migliorare la propria condizione di vita: ieri a chiedere ospitalità erano i nostri nonni e bisnonni, oggi sono i nuovi migranti, come gli ecuadoriani – hanno osservato i rappresentanti dell’associazione – . La decisione del Consiglio di Stato di risolvere questo problema con l’espulsione è, oltre che un palliativo ipocrita, del tutto inutile: le persone tornano, e torneranno sempre » . Da qui l’esigenza di una struttura d’emergenza: « Per rendere meno disumana la permanenza dei senzatetto » .
Quanto al presente, il riferimento va ancora alla comunità ecuadoriana, costretta a vivere in condizioni alienanti. « Il Governo ha messo a disposizione il Centro della Croce Rossa di Cadro per il periodo natalizio – hanno commentato i rappresentanti dell’associazione – . Ora le festività sono passate ma il problema rimane. Ci sono famiglie intere con bimbi piccoli; persone che non possono muoversi per ragioni di salute. Le nostre richieste sono la garanzia di alloggio; di sanità e di formazione: il Centro di prima accoglienza a cui pensiamo dovrebbe rispondere a questi imperativi » .
Frattanto, contro l’espulsione degli ecuadoriani ( ieri il Movimento ha peraltro incontrato i vertici della polizia cantonale per discutere i termini dell’allontanamento) è stato organizzato per sabato prossimo alle 11 in piazza Collegiata a Bellinzona un “ presidio di solidarietà”. Il motto sotto il quale la riunione si pone è: Non esistono esseri umani illegali ma solamente leggi disumane.
F. T.

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