Corrispondenze da Cancùn, 14/09:todos juntos se puede todo

quinta giornata di mobilitazione.

La giornata inizia presto,verso le 9.Mi alzo,siccome non ho partecipato all'assemblea notturna premanifestazione(ero al mediacenter),non sapevo niente,chiedo in giro ed ovviamente nessuno sa nulla.
La gente mi dice che sara' una marcia tranquilla,ma vedo che in alcune parti dello stadio si fanno i carelli con bastoni e tubi metallici.
Si arriva al concentramento e devo dire che vedo piu' gente che mi aspetassi,ma meno della manifestazione campesina.
Vado diretto alla testa del corteo,dove si trova la delegazione coreana come al solito colorata,rumorosa,insomma folkoristica con cori ovviamente per Lee.
Lo striscione viene tenuto anche dal segretario di via campesina e da un fuori dei sem terra,in piu' ci sono alcuni rappresentanti africani, insomma tutto il mondo contadino era li' rappresentato.
Subito dietro gli anarchici e i punkabbestia che spingevano i loro carelli ben carichi.
Subito dietro noti un gruppetto di sfigati tutti in camicetta o in polo con alcune bandiere rosse:e' la delegazione italiana del social forum, c'é' il mona di agnoletto (andate a vedere il suo diario sul sito di carta), uno della cgil,legambiente e alcuni rifondaroli..spunta anche una bandiera verde....
Il resto del corteo e' composto da studenti universitari,associazioni,societa' civile.
Mi sono sempre chiesto perche' a un corteo contro un vertice cosi' importante,ci sia stata cosi' poca gente,insomma noi siamo abituati a tutt'altro,vedi monselice che in proporzione era nettamente superiore a livello numerico.
Il motivo cmq e' semplice,non e' una scusante, ma e' una chiara componente: venire a manifestare a Cancun, o cmq in un altro luogo per un messicano o un latino americano costa,paradossalmente in proporzione costa meno a me che a loro.
Un esempio: all'andata la carovana da citta' del messico ha fatto la strada piu' lunga,perche' se prendeva l'autostrada non riuscivano a pagare i pullman....
Tornando alla manifestazione dietro al blocco anarco-punk si inserisce il gruppetto dei maoisti-leninisti-marxisti,insomma i corrispondenti messicani di spartakus.
Il corteo procede con il solito percorso e arriva presto al chilometro zero,ossia la grande rotatoria,dove prima c'erano le reti e ora c'e' il presidio coreano.
Qui il corteo si ferma,cominciano vari interventi,soprattutto di via campesina, gli anarchici si mettono a fare il servizio d'ordine ai coreani e al resto del corteo. Qualcuno potrebbe storcere il naso,ma bisogna tener conto che gli anarchici messicani sono completamente diversi da quelli italiani o europei in generale.
Nonostante gli interventi e la temporanea sosta del corteo, tutti proseguono diritti verso le nuove reti che delimintano la zona rossa.
Cerchero' di descrivervi un'attimo la zona. E' un grande viale con un'ampia aiuola,direi quasi un prato che divide le due careggiate. Ai lati della strada ci sono alberi,boscaglia per intenderci,davanti hai la rete,sulla destra c'e' una via laterale(possibile via di fuga)piena di sbirri e dietro(la rotatoria per intenderci) ha sbirri ai lati che chiudono le altre possibili vie di fuga.
Cosa vuol dire questo? che se caricavano ci chiudevano come in un recinto e prima ci massacravano e poi arrestavano tutti,sempre a meno che non scappavi per il bosco...
Ad un certo punto vedere avanzare un gruppo di persone incordonato e con bandane,incappucciate,grintoso,che scandisce slogan: rimango impressionato quando mi accorgo che sono tutte ragazze!!!!
I coreani rimangono indietro come gli anarchici.
Stavolta le reti sono superrinforzate: c'e' un doppio strato:se tagli uno,ne hai uno dopo 2 metri,poi le transenne e poi gli sbirri con idranti.
Sembra qualcosa di invalicabile ed infatti mi dicevo tra me "ecco perche' sara' una roba pacifica,come cavolo si fa a togliere sta roba").
A rinfrescare i miei pensieri ci pensa un temporale improvviso di 5 minuti e poco dopo si vede avanzare di nuovo il cordone delle ragazze.
Sta per succedere qualcosa quasi di storico:muniti di tenaglie,trancini,seghetti,cominciano a tagliare le reti e a smontare le reti metalliche e guai se si avvicina un uomo!!!
A noi tocca il compito di "tirare fuori i muscoli" per far i cordoni per bloccare le orde di fotografi sciacalli.
Alcuni hanno rischiato grosso,anche perche' questi cordoni toccavano a noi disobbedienti,mentre quelli ai lati agli anarchici.
Alcune ragazze violano la zona rossa,avanzano un po',ma al primo movimento della polizia si rifugiano prontamente.Piano piano entrano in scena i coreani.
stanno trascinando delle lunghe corde.cominciano ad attaccarle sulla prima striscia di reti.
Ora si fa chiaro,usando la forza di tutti,si tira la corda per sradicare le reti.Si prova una volta e i segnali di cedimento delle reti vengono salutati dagli ole' generali.E' una procedura molto lunga,ripetuta varie volte,ma non c'e' fretta.In quei lunghi momenti di pausa mi veniva da riflettere il senso simbolico di quello che stavamo facendo,che va oltre alla contestazione a questo vertice,insomma io mi trovavo a fianco di una donna coreana che gridava "e zeta elle elle"a tirare la corda,poi mi e' capitato vicino un indigeno messicano in abiti tipici,poi altri ed altri ancora.Coreani ed africani,campesinos e studenti, disobbedienti e anarchici,tutti insieme si sudava per lo stesso obbiettivo e con la cooperazione di tutti ci siamo riusciti.
Ieri mentre vedevo quelle barriere cadere,mi sembrava veramente di concretizzarsi quel famoso slogan che siamo dei granellini di sabbia.
Tanti piccoli granellini e completamente diversi,insieme,unendo le loro forze, hanno inceppato il sistema,hanno ridotto la zona rossa di un chilometro,etc...
Adesso non prendetemi per quello del "voemose ben" e dell'unita' del movimento a tutti i costi,ma ho avuto questa impressione,quel buttare giu' quelle reti assieme ad altri completamente diversi da me,fisicamente culturalmente o politicamente,e soprattutto il fatto che ce l'abbiamo fatta!!!
Qui onestamente pensavo che la manifestazione prendesse la stessa piega dell'altra volta,anche perche' devo dire che tutti eravamo ben "equiparaggiati",insomma avevamo un ben di dio nei carelli;invece ha assunto la piega che volevano coreani e campesinos,ossia assolutamente pacifica e simbolica.infatti una volta aperto l'ennesimo varco nella zona rossa e abbattuto quello che sembrava impossibile,ci si e' seduti tutti per terra.
Qui hanno cominciato aprendere la parola vari coreani, rappresentanti di via campesina e dei sem terra,una donna africana che ha contagiato tutti con i suo entusiasmo e vitalita'.
Gli interventi dei coreani erano letteralmente di questo tipo "noi dobbiamo distruggere il wto", "dobbiamo arrivare al palazzo congressi".. Li' per li' mi chiedevo se facessero sul serio(avete capito che da questi coreani vi potete aspettare di tutto)o se il loro discorso era metaforico.
Cmq alla fine la manifestazione si e' conclusa con la bruciatura di due spaventapasseri che simboleggiavano il wto + una bandiera americana.
abbiamo buttato giu' ancora una volta le reti,gran messaggio simbolico,ma non ero ancora contento del tutto per dire che questa era la manifestazione piu' incredibile che abbia mai visto,perche' mancava qualcosa e i poliziotti li' a pochi metri...c'era meta' gente con almeno un bastone in mano e i poliziotti li' a pochi metri:non so se mi spiego!
Cmq e' stata la scelta piu' giusta non tentare lo scontro e tentare di andare veramente contro il palazzo congressi,perche' come vi ho spiegato prima poteva essere una trappola,quasi un suicidio,pero'...
Pensate che gli altri italiani sono gia' andati tutti via,in un posto al mare qua vicino.Il vertice e' ancora in corso,e' vero che niente non era in programma,ma in teoria in questo momento ci sono alcuni che stanno creando qualche problemino nella zona hotelera.
Infatti era stato lanciato per stamattina un appuntamento in una spiaggia della zona hotelera.
Io mi ero pure vestito da turista:costume,maglietta smarza,sandali e asciugamano: un gringo perfetto!!!
Poi per una menata e l'altra,l'altro italiano rimasto che alla fine e' partito pure lui,voci che arrivavano qui al mediacenter che non facevano passare nessuno,la stanchezza,il non essere coi messicani e mi ritrovo qui.

bene,martedi' sera sono a casa.

teo