1- TESTIMONIANZA DI UN MANIFESTANTE ARRESTATO A WASHINGTON

La brutalità della polizia è viva e vegeta a Washington DC, mentre i nostri diritti civili stanno rapidamente scomparendo. L'ho scoperto in modo brusco il 27 settembre quando sono stato "preventivamente arrestato" a Pershing Park, insieme a centinaia di altre persone. In totale sono state arrestate 649 persone quel giorno, la maggioranza delle quali stazionavano nel parco.Quello che ci è successo dopo ha dell'incredibile. Sono rimasto ammanettato per oltre 22 ore, praticamente senza acqua nè cibo, e ho passato tutta la notte su un pavimento di legno[...].Cosa avevo fatto? Nulla. Stavo a Pershing Park seduto su una panchina ad ascoltare delle percussioni e la gente stava ballando. Ci eravamo radunati nel parco per una dimostrazione contro la globalizzazione e la guerra in Irak. Non c'è stata nessuna barricata, nessuna distruzione di proprietà privata. Era un bel mattino soleggiato quando centinaia di poliziotti hanno circondato il parco in assetto antisommossa coi manganelli pronti. La polizia ha bloccato ogni via di uscita e ha rifiutato di farci uscire. Io, e molti altri, abbiamo ripetutamente chiesto per due ore se eravamo stati arrestati e con quale accusa. Non è stata data nessuna risposta. Non ci era permesso di andarcene e non ci è mai stato spiegato il perchè. Tutto quello che ci hanno detto era che non potevamo andarcene.La polizia ci ha tenuto nel parco per due ore contro il nostro volere. Poi gli arresti. Nessun'accusa è stata pronunciata. Nessuna ragione. Innocenti o colpevoli, non importava. C'era gente dei media nel parco, curiosi, passanti, ragazzini, ventenni, piccoli punk, hippies, anziani, suonatori, danzatori.Siamo stati portati attraverso la città in un parcheggio dell'Accademia di polizia dove siamo stati messi su bus e tenuti ammanettati per 14 ore. Sono passate 7 ore prima di avere dell'acqua, e solo 9 once. L'unico cibo che ci è stato dato è consistito in due panini da dividere per l'intero bus di detenuti. E era il cibo del guidatore del bus, che non era un ufficiale ma un autista di bus normali.Mentre eravamo nell'autobus abbiamo continuato a chiedere quali fossero le accuse contro di noi. Non ci è stata data nessuna risposta. Al nostro gruppo legale dell'Associazione Nazionale Avvocati non è stato permesso di parlarci nel bus. Hanno provato a gridarci qualche informazione dal marciapiede mentre eravamo sul bus con il motore acceso. Quando ci hanno provato la polizia ha fatto muovere il bus più avanti in modo da non farci più sentire gli avvocati.All'una del mattino siamo stati spostati in una palestra con pavimento di legno e alcuni vecchi materassi da ginnastica. Duecento di noi sono stati trattenuti tutta la notte nella palestra, mezzi legati tutto il tempo. Ci hanno legato il polso destro alla caviglia sinistra, così dovevi piegarti tutto o startene rannicchiato. Non c'erano abbastanza materassi percui stavo metà sul materasso e metà sul pavimento di legno. Me ne sono stato rannicchiato su un fianco tutta la notte cercando di usare i miei stivali come cuscino per non fracassarmi il collo. Nessun lenzuolo. Alcune persone vicine che stavano vicino ad un ventilatore enorme stavano congelando. Per chi aveva lenti a contatto addosso non c'era liquido o qualcosa dove metterle. Gli occhi bruciavano. Nessuna aspirina per il mal di testa. Niente sapone e acqua dopo aver usato delle sporche vaschette per i bisogni. Abbiamo avuto un pasto schifoso alle 9, che è consistito di due fette di pane bianco con una sottile fetta di quello che ho pensato fosse salsiccia, qualunque cosa fosse mi ha fatto stare male due giorni. Se eri vegetariano, c'erano 3 panini al formaggio per 200 persone. Siamo stati trattenuti nella palestra, senza finestre, senza orologi o niente per capire quanto tempo fosse passato. Le luci molto forti sono rimaste accese tutto il tempo e eravamo svegliati ogni 15-30 minuti visto che chiamavano persone tutta la notte. La carenza di sonno ha colpito tutti e mi ha impedito di ragionare bene.Alcuni tra i poliziotti erano sadici e cattivi. Se infastidivi le guardie la punizione consisteva nello stringere le manette così forte da farti diventare le mani bianche e metterti addosso paura. Fino a che sono uscito non sapevo che alcune di queste pratiche andavano contro la Convenzione di Ginevra. Ora so cosa deve essere essere un prigioniero di guerra. Dopo ore e ore di questo tipo di trattamento ho realizzato che non ero un cittadino con dei diritti civili. Ho chiesto ripetutamente di poter parlare con un avvocato.Mi è stato risposto testualmente che vedersi recitare i propri diritti (Mirando rights) era un privilegio, non un diritto. Avevamo tutti il nostro tatuaggio. Consisteva nel numero per l'assistenza legale che molti di noi si erano scritti in fretta sul braccio con un pennarello alcuni minuti prima di essere arrestati al parco. Ma più il tempo passava e gli abusi peggioravano, più le guardie stazionavano vicino ai telefoni e guardavano che numero stavi componendo. A un certo punto hanno proibito di chiamare il numero per l'assistenza legale.Sono stato trattenuto per 24 ore in totale. Alla fine l'accusa era una delle più leggere del codice, equivalente a una multa per violazione del codice della strada. E' molto probabile che un giudice lascerà cadere le accuse contro quasi tutti, come è successo l'anno scorso a Washington DC.Vedo la polizia sotto una luce completamente nuova ora. Sono un'organizzazione criminale, e il capo della polizia Ramsey è un criminale. District of Columbia e il governo americano in quel giorno, quella notte, e il giorno successivo hanno fatto del terrorismo contro cittadini della loro stessa nazione. Non sono certo un estremista. Sono solo un progressista di 43 anni che cerca diportare le persone a votare. Questa esperienza non mi ha impedito di partecipare alla Mobilitazione per la Giustizia globale appena due ore dopo il mio rilascio, anche se quegli stessi poliziotti che ci avevano arrestato hanno continuato a provocarci con i loro comportamenti aggressivi. E non mi ha impedito di marciare per la strada quel giorno o marciare per fermare la guerra contro l'Iraq il giorno dopo.Tutto l'opposto. Io come le altre persone che sono state detenute illegalmente e torturate dallapolizia di Washington, abbiamo ancora più ragioni ora per protestare e cercare di cambiare le cose.Dalla mia esperienza capisco che le cose sono molto peggiori di quanto pensavo.

Doug Malkan

fonte: http://italy.indymedia.org/news/2002/10/88423.php

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