il DIARIO della 3 GIORNI DI MOBILITAZIONE

Martedì pomeriggio c'era molta attesa ed emozione, era dal Dicembre del 2002 (l'ex-Siamic) che a Vicenza non si occupava. L'area scelta questa volta è in via Torino, zona al centro nell'occhio del ciclone per essere considerato il bronx di Vicenza a causa della forte presenza di migranti. Si tratta dell'ex-Domenichelli, un'area immensa dietro alla stazione delle corriere che comprende una palazzina di due piani, un enorme cortile e in più un capannone immenso dove avvenivano il carico e lo scarico di camion.
Dopo qualche difficoltà tecnica la porta che da su Via Torino è aperta: lo spazio è liberato!! Si parla di liberazione e non occupazione, perchè in una città sempre più "occupata" militarmente noi abbiamo voluto "liberare" una parte di città dalla guerra. Visto che siamo accanto al condominio "Everest", il nostro spazio viene chiamato K2. Mentre all'interno si fa un po' di luce e si comincia a pulire il posto, presumibilmente vuoto dal 94, visto che ai muri ci sono ancora appesi i calendari del 1994, all'esterno il resto aspetta l'arrivo delle forze dell'ordine. Nel frattempo arrivano prima i giornalisti e poi prima due vigili, poi una volante di polizia e anche la digos. Così poche forze di polizia perchè tutte impegnate allo stadio per Vicenza-Pescara. Tutto è stranamente troppo tranquillo. Le volanti se ne vanno e tutti si mettono a lavorare per rendere accogliente ed agibile il posto. Passano le ore e si abbassa la temperatura, nemmeno il brulè basta per scaldarci. Si rimane sul pianerottolo d'entrata a fare la guardia, infatti non si sa mai che venga qualcuno a rompere le scatole. Dentro è umidissimo, per prudenza ed incovenienti tecnici non abbiamo nulla che faccia riscaldamento e quindi i sacchi a pelo e le varie coperte non scaldano abbastanza. Paradossalmente si dorme meglio all'aperto. Verso le 7 di mattina cominciano a passare i primi studenti del Piovene che stanno andando a scuola e qualcuno anche si ferma... Dopo la colazione e la lettura dei giornali e l'arrivo di altri studenti del Coordinamento si continua a pulire: scope e moci in continuo movimento. Nel frattempo è un continuo viavai di giornalisti, in mattinata le tv locali nel pomeriggio i quotidiani.
Verso le 4 del pomeriggio si svolge l'assemblea studentesca molto partecipata, si fa il punto della situazione e si procede nei preparativi per il corteo di giovedì. Arriva la notizia ufficiale dello spostamento dell'inaugurazione della Gendarmeria, la cosa viene presa positivamente: una prestigiosa ed importante cerimonia a livello europeo è stata spostata, perchè è stata organizzata una manifestazione di protesta!
Nel frattempo si prepara un piccolo palchetto per il concertino di stasera, si allestisce il posto con mostre, manifesti, si prepara il bar. Verso le 10 comincia il concertino reggae, verso mezzanotte e mezza rimane solo chi deve dormire dentro. Passa un'altra lunga notte, più fredda della precedente, si prova a dormire. Alle 7.30 tutti in piedi, ci sono gli ultimi preparativi... si lascia dentro il posto il meno possibile, arriva il furgone telonato del corteo con l'impianto audio. Verso le 9.30 tutto è pronto. Si chiude il posto e poi tutti assieme si parte verso la stazione. Qui troviamo il piazzale pieno di gente ed arrivati i compagni con i treni da fuori si parte. Striscione d'apertura "k2 spazi liberati contro la guerra", camion, fila di scudi "coreografici"(con immagini delle missioni di "pace" dei futuri gendarmi) in plexiglass tenuti su dei carelli e poi dietro il corteo aperto da qualche cordone. Ad occhio siamo più di 700 ed una volta entrati in Corso Palladio il corteo si ingrossa fino a toccare il migliaio. Determinante la componente studentesca, si vedono anche bandiere della Cub, dell'Uds, Rifondazione, Comunisti italiani e Verdi. La musica si alterna agli interventi che tentano di spiegare alla città cosa sia veramente la Gendarmeria Europea, il Coespu e la presenza di Leso, elementi di cui si è sempre cercato di parlare il meno possibile in questi giorni. Arriviamo in via dei Medici, la via della Chinotto, si procede e all'altezza del muro della Chinotto appaiono magicamente delle scritte e delle macchie di vernice rossa.Gli scudi schierati davanti all'imponente presenza delle forze del disordine proteggono il passaggio del corteo dai colpi di matto delle divise. Il percorso richiesto prevede di passare lungo il perimetro della Chinotto, quindi dopo la caserma si gira a sinistra per andare verso il quartiere San Bortolo costeggiando a sinistra il muro della caserma, anche qui magicamente appariranno scritte e macchie di vernice rossa, mentre dalle finestre gli operai guardano il passaggio del corteo. Stesso discorso vale per il muro dietro della caserma. Il corteo poi procede verso il k2 passando per viale d'Alviano, Mazzini, Milano fino al K2. Tutto il corteo entra nel piazzale. Musica, rinfresco, relax grazie anche al sole che scalda. C'è anche il tempo per una partita di calcio dove la "nuova generazione" di occupanti sconfigge quella "più esperta", poi si comincia a sbaraccare il posto, che viene lasciato libero verso mezzanotte come annunciato.