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La festa è finita: vie d’uscita dall’economia del petrolio

 

Proponiamo un’iniziativa di due giorni per informarci e approfondire insieme analisi, proposte e strategie di resistenza a questo “sviluppo insostenibile”. “La festa è finita: vie d’uscita dall’economia del petrolio” 11 e 12 Dicembre 2004 a Roma presso la Casa del Parco di Aguzzano (Casale Alba).

Carbone, petrolio e gas naturale sono stati e sono il motore dello sviluppo industriale. Il modello capitalistico, nella produzione esasperata di merci, ha bisogno di quantità enormi e sempre crescenti di energia, l’80% della quale viene prodotta bruciando combustibili fossili.

In breve tempo si raggiungerà la massima capacità di estrazione del petrolio e del gas naturale e di conseguenza la fornitura di combustibile sarà irreversibilmente minore della domanda causando seri problemi alla sostenibilità materiale dell’attuale ritmo di crescita economica.

Inoltre è ormai innegabile che l’ impiego dei combustibili fossili sia la causa principale dei cambiamenti climatici, dalla desertificazione all’intensificarsi di eventi meteorologici estremi.

Non ultimo l’attuale consumo energetico esclude la maggioranza dell’umanità: Medio Oriente, America del Sud e Africa dispongono di oltre l’85% delle riserve di petrolio considerate disponibili, eppure la maggioranza delle popolazioni di queste aree sono escluse dal consumo energetico che avviene per oltre il 60%, in Europa, Giappone e America del Nord.

Ad oggi, né il mondo politico né tanto meno quello economico hanno voluto perseguire soluzioni adeguate che affrontino i cambiamenti climatici, il prossimo esaurimento delle fonti energetiche maggiormente utilizzate e lo squilibrio nell’accesso alle risorse.

In questo contesto, la corsa all’approvvigionamento energetico, a fronte di miliardi di persone che reclamano energia per migliorare il proprio livello di vita, richiederà un ricorso crescente all’uso della forza militare.

Per affrontare le crisi climatica ed energetica legate all’uso dei combustibili fossili possiamo ragionare solo in termini di sostituzione delle fonti energetiche o vogliamo ridiscutere il concetto stesso di crescita e sviluppo?

Ragionare di sviluppo significa chiedersi "quanto costa" quello che consumiamo sia in termini di intervento sull'ambiente che in termini umani. Chi paga la scelta delle fonti energetiche, l'uso di territorio e materie prime, lo sfruttamento delle persone, la perdita di diversità biologica, l'erosione del terreno?

Ragionare di sviluppo significa anche confrontarsi con le realtà che quotidianamente, per necessità o per scelta, mettono in pratica economie di sussistenza e resistenza. Significa opporsi con forza alla devastante creazione, da parte dell’economia capitalista, di bisogni indotti e fittiziamente accessibili, che alimentano la nostra dipendenza dal consumo. Vogliamo continuare così o vogliamo mettere in discussione il nostro modello di sviluppo, impegnandoci ad un ridimensionamento drastico e ad una ridefinizione dei consumi, sia individuali che collettivi? Vogliamo continuare a servirci dell’energia difendendo con le armi i nostri consumi?

Noi consideriamo la questione energetica non una variabile puramente tecnica, ma il dato strutturale di modelli politico-economici e cioè di scelte relative all'organizzazione sociale, ai suoi valori, alle tecnologie.

La questione di fondo è bloccare la crescita dei consumi e della produzione. Solo così si può perseguire l’obiettivo di un accesso all’energia e alle materie prime conciliabile tanto con la limitatezza del pianeta, quanto con le legittime aspettative di tutti i suoi abitanti.

Negli ultimi anni si sono aperti spazi di riflessione e azione su temi di carattere globale quali l’agricoltura, il commercio e la finanza. I Fori Sociali, mondiali e locali ne sono un esempio.

Riteniamo che sia urgente e necessario aprire uno spazio di discussione e di mobilitazione anche sulle questioni collegate all’energia.

In questa ottica l’iniziativa dell’11 e 12 dicembre vuole essere l’occasione per lanciare la proposta di costituzione di un “Forum permanente sull’energia” che sappia raccogliere i saperi e le forze e farsi strumento per dare continuità ai momenti di informazione, formazione ed azione su questi temi.

 

Il Comitato Promotore del Forum Permanente sull’Energia

 

 

Il Comitato Promotore del Forum Permanente sull’Energia è composto da:

Centro Sociale Casale Podere Rosa

Forum Ambientalista Movimento Rosso-Verde

Associazione Geologia Senza Frontiere

Associazione MAG 6 Reggio Emilia - Gruppo Ambiente     

M.I.D.A. (Mostra Itinerante di Didattica Ambientale)

Reseda Onlus

Piccola Società Cooperativa T.E.R.R.E. (Tecnologie ad Energia Rinnovabile e Risparmio Energetico)

Amalia Bevilacqua

Giordano Giannotti

Stefania Grillo

Paola Iannizzotto

Marco Pierro

 

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