Testimonianza sull'aborto

Cazzo non mi sono venute le mestruazioni...
La paura comincia a salire e si teme sempre il peggio...e infatti. Questo mi successe quando avevo appena 14 anni e di sesso e precauzioni sapevo ma sempre in maniera vaga e un po' confusa. Ero terrorizzata non sapevo che fare, il pensiero piu' atroce era quello di doverlo dire a mia madre.
Dopo aver fatto il test e aver accertato che le mie sensazioni, la mie paranoie erano vere mi dovetti fare coraggio e affrontare la prova piu' dura... dirlo ai genitori. Non mi scordero' mai quel giorno, il peggiore della mia vita: io che entro tremante in camera di mia madre e dicendo con una vocetta piccola piccola "Mamma ti devo dire una cosa" e poi sono scoppiata a piangere come una bimba che aveva rotto qualcosa.
Per fortuna mia madre si e' comportata bene e abbiamo parlato insieme su cosa era meglio fare. un paio di giorni dopo mi porto' al consultorio per farmi un ecografia. Ero spaventata e la dottoressa non mi fu d'aiuto accusandomi di essere un incosciente e dicendomi che potevo stare piu' attenta.
La data dell'aborto fu fissata per il 15 gennaio e io rimasi a casa, non ce la feci a stare tra i banchi di scuola avevo troppe cose a cui pensare. Passavo i giorni a parlare con il mio feto dicendogli che era la cosa migliore per tutte e due. Il mio ragazzo mi veniva a trovare quasi tutti i giorni portando con la sua presenza un po' di conforto e una spalla su cui piangere, visto che quella di mia madre era diventata tremendamente fredda.
Mi ricordo che quella mattina faceva molto freddo l'ospedale a cui sono andata era in una zona abbastanza fascista e lungo la strada era piena di scritte contro l'aborto e mi venne il voltastomaco e una voglia tremenda di prendere quegli stronzi e spaccargli la testa contro il muro. Arrivata all'ospedale nella stanza con me c'erano altre 5 donne; io logicamente ero la piu' piccola, c'era anche una ragazza di 17, tutte le altre erano grandi.
Con me c'era mia madre e il mio ragazzo e rimanemmo per molto tempo in silenzio a guardare nel vuoto non a causa di cio' che stavo per fare ma per la rabbia e il rancore che mia madre provava verso lui. Entrata nella sala mi fecero sdraiare sul lettino con le gambe per aria e mi fecero l'anestesia totale (devo dire che ha un effetto figo). Quando mi risvegliai non so perche' ma cominciai a piangere disperatamente, mi misi a urlare inconsciamente che volevo il mio bambino...ma secondo me era lo sfogo di tutto lo stress che avevo accumulato in quelle settimane. In realta' l'esperienza in se non mi fece avere traumi psicologici e altre cose simili, mi fece maturare molto piu' velocemete delle mie coetanee. Cio' che mi lascio il segno e' come la gente mi ha trattato dopo...gente adulta che ti chiama assassina, mia madre che ha gelato i rapporti con me. Questa e' la parte che piu' ho sentito di tutta questa faccenda.


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