Fondo Roberto Volponi
SCHEDA BIOGRAFICA



Roberto Volponi nasce a Torino il 14 giugno 1962, secondogenito di Paolo, scrittore urbinate, all'epoca dirigente all'Olivetti di Ivrea, e di Giovina Jannello, penalista, di famiglia cosmopolita e antifascista.

La famiglia Volponi si trasferisce nel 1966 da Ivrea a Milano, dove Roberto frequenta le scuole: è un bambino dai molti interessi, si appassiona alla storia e alla politica del '900, soprattutto alla rivoluzione russa e alla seconda guerra mondiale, sin da piccolo si definisce comunista. [«Ad 8 anni comincio a definirmi comunista e faccio dei disegni sulla Russia, le battaglie, la guerra partigiana, i tedeschi etc. "Comunista" del PCI.»] Collezionista di fumetti, disegna a sua volta con grande facilità.

Frequenta il liceo classico, prima al Berchet e poi al Manzoni: in quegli anni, dal 1976 al 1981, entra in contatto con la sinistra extraparlamentare, inizialmente con Lotta Continua, poi sulle posizioni di Autonomia Operaia. [«1975: è il periodo dell'"avanzata" del PCI, delle sue aperture, considerate da tutti, come forza emergente, democratiche, del suo quasi Zenith. Il 15 giugno, alle elezioni amministrative, il PCI raccoglierà i frutti di ciò aumentando in maniera determinante da tutte le parti. Mio padre è euforico del risultato, nella nostra casa di Urbino. Io lo comincio ad essere molto meno; la maggiore conoscenza del comunismo, di Marx, della riv. russa, di Lenin e, parallelamente, la visione di quel che è il PCI, la sua politica, le sue aspirazioni, la sua stessa storia. D'altro canto i gruppi extra-parlamentari più "alla moda" non mi convincevano affatto; già mi sembravano senza sbocchi, piccolo-borghesi, sostanzialmente destinati (alcuni di essi) ad essere necessariamente subalterni al PCI. Questo per parte di essi, di quelli a me conosciuti (AO-PdUP-Manifesto). Non sentirò mai particolare attrazione, se non forzata, per la Cina di Mao. (Era ancora buono il periodo per sentirla). Da qui una sostanziale diffidenza, non priva però di qualche suggestione, per i gruppi ortodossi "ML" Mao-stalinisti (vedi "Nuova Unità" presente ad Urbino). Comincia per me l'affannosa ricerca del vero comunismo. "Lotta Continua" mi sembra il gruppo più "simpatico" per il suo attivismo, spontaneità, "freschezza" proletaria».]

Al Manzoni fonda con altri studenti il "Collettivo politico di controinformazione", che, fra le altre attività, diffonde quotidianamente nella scuola bollettini di notizie di incidenti sul lavoro e di vittime della "Legge Reale". La passione e l'impegno politico diventano preponderanti, segue e partecipa attivamente alle vicende politiche e sociali di quel periodo. Nel 1982, con altri compagni, progetta un "contromanifesto" di contestazione politica della mostra milanese "AnniTrenta. Arte e cultura in Italia".

Dopo la maturità da privatista, nel 1983 parte per il servizio militare, che svolge a Bologna in fanteria. È eletto rappresentante dei soldati negli organismi di rappresentanza dell'esercito.

Al termine della leva si iscrive a Filosofia alla Statale di Milano.

Milita in un'organizzazione della "Sinistra italiana", approfondisce la conoscenza del pensiero di Amadeo Bordiga, che dagli anni del liceo ha cominciato a considerare il suo riferimento politico. Segue attentamente i movimenti, è in collegamento con i gruppi che svolgono attività politica in università e nelle fabbriche, partecipa a manifestazioni, si documenta raccogliendo materiali di tutte le tendenze.

Frequenta assiduamente le librerie milanesi, soprattutto Calusca [«settembre 1986: andare alla "Kal." per rifornirsi di tutte le novità, scambiare due chiacchiere con loro, sapere se hanno trovato un altro posto etc.»], Sapere e Chimera Magazine, acquistandovi molti libri e riviste a carattere politico.

Collabora con librerie antiquarie di amici e con lo Studio Arnaldo Pomodoro alla catalogazione delle opere dello scultore, alternando frequenti viaggi a Urbino, dove la famiglia ha casa, e a Santarcangelo di Romagna, dove in quel periodo vive lo zio materno.

Disegna i progetti per un "Monumento ad un'Internazionale (o Al comunismo) - che non c'è ancora". È sua la proposta del collage di John Heartfield per la copertina del romanzo del padre "Le mosche del capitale", pubblicato nella primavera del 1989.

Muore il 3 settembre 1989 a L'Avana, nello schianto dell'aereo che doveva riportarlo a casa dopo una breve vacanza.

In suo ricordo nel dicembre 2009 alcuni amici hanno organizzato al Cox 18 un concerto del regista e disc jockey britannico di origini giamaicane Don Letts; nel dicembre 2014 la sorella Caterina ha stampato in 120 esemplari un album che raccoglie il testo di un suo intervento ad un'assemblea e molti suoi disegni, con il titolo "Cronache degli anni '70".

NdC: i brani tra parentesi quadre in corsivo provengono dai diari di Roberto Volponi.



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