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L’immagin/azione.
Video-intervento sul Festival del Proletariato giovanile al Parco Lambro
Sabato 19 novembre, h. 21.30, C.S.O.A. Cox18


“Ho sempre sostenuto che gli unici documenti interessanti non tanto del Sessantotto, ma del periodo appena successivo dei primi anni ’70, sono quelli usciti fuori dall’uso povero e leggero del videotape (…). Usare il ‘povero’ videoregistratore, quindi liberati dai costi della pellicola e dai condizionamenti dell’economia che pesano sul cinema dove ‘il tempo è denaro’, ci consentiva di regalarci tutto il tempo gratis di un lavoro parallelo al tempo della vita reale”
[Alberto Grifi]
Un festival in contestazione
Nelle giornate del 26, 27 e 28 giugno del 1976, si svolse al Parco Lambro di Milano il Festival del Proletariato giovanile, organizzato dalla rivista Re Nudo. Gli organizzatori avevano promesso pubblicamente una tre giorni di musica, cultura e dibattito politico, in grado di coinvolgere le diverse realtà del movimento: Falce e Martello, A Rivista Anarchica, Umanità Nuova, Rosso, Lotta Continua e IV Internazionale. Ma, come racconterà successivamente Alberto Grifi che partecipò alle riprese del Festival, gli organizzatori avevano in realtà creato “una festa alternativa sulla testa del proletariato giovanile, vendendo musica e anche cultura di base, ma “dimenticando” che migliaia di giovani avevano appena 6 mila lire per campare lì tre giorni”. Più di 30 ore di materiale videoregistrato mostrano la “risposta dura” di quei giovani proletari affamati, la contrattazione per abbassare i prezzi, i cortei interni, gli espropri di polli e panini e il dibattito dal palco principale, quello dal quale avrebbero dovuto cantare i divi, che andò avanti come un fiume inarrestabile per due notti e un giorno sul tema: è stato un vile saccheggio oppure un giusto esproprio ai compagni ricchi da parte dei compagni poveri? Nessun leader prese la parola.
Dal cinema, oltre il cinema
Come riproporre dopo tanti anni le immagini girate dai “video-teppisti” che insieme ad Alberto Grifi avevano ripreso e documentato le giornate del Festival ? La risposta era già scritta negli avvenimenti e nella rivolta che gli organizzatori del Festival non si aspettavano. Registrare e rivedere la disobbedienza e la sua illegalità significa anche liberare quei documenti dalla gabbia spettacolare, agendo contro l’organizzazione gerarchica che manda in onda spot, diktat e consenso per produrre immaginario collettivo. Significa anche rimettere in discussione la passività dello spettatore-merce e il processo normativo di costruzione e montaggio cinematografico e delle grandi TV. A partire dalle riprese del festival, abbiamo quindi lavorato all’installazione di un video interattivo, che consente ai partecipanti di montare e selezionare nuove sequenze. Liberare le immagini dalla gabbia produttiva, normativa e discorsiva del cinema, e creare uno spazio dove poter cogliere e produrre l’inaspettato, contro l’organizzazione gerarchica del film, a dispetto della regia.
Partecipate, gente! Partecipate!
Ci piacerebbe che soprattutto quelli che passarono al Parco Lambro in quei giorni, ci venissero a trovare durante la serata, per lasciare il proprio racconto, la propria memoria, la propria capacità di confrontare quello che sembra un lontano passato remoto confinato nel sogno rivoluzionario, con l’attuale fascismo in cravatta e doppio petto. Verrà proiettato un breve estratto delle riprese del Festival, ma ci sarà anche uno schermo interattivo, attraverso il quale le persone, con lo spostamento del proprio corpo, potranno seguire un vero e proprio processo di frammentazione, montaggio, disseminazione e ricomposizione dell’immagine. Diamo spazio all’immagin/azione!

Archivio Primo Moroni - C.S.O.A. Cox18 - Libreria Calusca City Lights
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