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Bello come una prigione che brucia
Principali opere consultate*

Anonimo, Fanaticism & Treasor or a dispassionate History of the Rise, Progress & Suppression of the Rebellious Insurrections in June 1780 by a Real Friend of Religion & to Britain, Londra 1780.

W. Vincent, A Plain & Succinct Narrative of the Late Riots & Disturbances in the Cities of London & Westminster & Borough of Southwark with an Account of the Commitment of Lord George Gordon to the Tower & Anecdotes of his Life, Londra 1780.

Annali giudiziari del regno di Giorgio III.

G. Rudé, The Gordon Riots e The Crowd in Action, Londra 1956.

C. Hibbert, King Mob, Londra 1959.

* Se, con il beneplacito degli entusiasti ammiratori dell’89, i Gordon Riots sono quasi sconosciuti in Francia, il loro ricordo è stato in Inghilterra falsificato e occultato a partire dalla loro repressione. I numerosi grandi scrittori e i grandi pensatori che ne furono testimoni, dal dottor Johnson a Gibbon, videro lucciole per lanterne e si guardarono bene dal capire che cosa le illuminava. Libellisti prezzolati e pubblicisti venduti, devoti alle fazioni, devono parimenti essere letti fra le righe. Dickens fece dell’episodio lo sfondo di uno dei suoi romanzi, Barnaby Rudge, ma da stravolgitore moralista e miope. È stato necessario attendere gli anni ’50 perché l’accademico marxista Rudé intravedesse la dimensione sovversiva della sollevazione e che il volgarizzatore Hibbert ne pubblicasse un resoconto affettato e ufficiale ma abbastanza completo.

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