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L'universo concentrazionario 15.
PERSINO IL DESIDERIO SI E' CORROTTO.


La grande sala del dormitorio, con i pilastri bianchi, i muri alti, i vani delle finestre chiusi da imposte di ferro. Gli uomini sono quasi tutti coricati. I letti, sovrapposti, creano una vera e propria Medina percorsa da viuzze ad angolo retto. Una luce fredda illumina la scena. Franz si fa avanti nel corridoio centrale. Ruski e Polak guardano. Franz è accompagnato dal Kammerkapo che porta un pane. Dalla parte dei russi è caduto uno strano silenzio. I francesi, che non hanno visto niente, continuano a strillare. Con un solo gesto preciso, distendendo tutto il corpo, Franz lancia il pane in mezzo al corridoio centrale. Il silenzio crea come un vuoto intorno a quella forma. Franz ride, la testa un poco all'indietro. Ridono le sue labbra, quasi senza muoversi. E dal piano inferiore dei letti a castello viene come un urlo. Piombano giù due corpi, poi, come una cateratta in quel vuoto, la corsa furiosa. Pugni, calci. Ventri che gemono. Il pane. Franz è lievemente impallidito. Gli uomini si sono arrampicati al secondo piano delle brande, e guardano. Nessuno parla. Non esiste se non il grappolo urlante che ondeggia in mezzo al corridoio centrale. Con un balzo, Franz e il Kammerkapo si avventano sul gruppo, e i manganelli si alzano e si abbassano, si alzano e si abbassano. Alcuni corpi si distaccano e cadono. Altri corrono. Tre restano aggrappati al pane, le facce stravolte dalla follia. I manganelli si alzano e ricadono. I tre si accasciano sul pane senza mollarlo. Ora Franz ride a piena gola. Si sente placato. A Franz e al Kammerkapo, quella sera, era venuta una gran voglia di distrarsi.
Più tardi, la stessa notte, Franz avanza scivolando tra i letti con il suo passo lento, silenzioso. L'aria è già fetida. Solo due lampadine rosse brillano nell'oscurità. Franz si ferma davanti a un letto. Il ragazzo si solleva su un gomito, gli sorride. Le mani di Franz tremano. Accarezzano avide la testa bionda, sfiorano il petto. Franz si china e fa sua, a lungo, la bocca.

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