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un giorno della mia vita

NOTA DELL'EDITORE IRLANDESE (1982).





Bobby Sands trascorse gli ultimi quattro anni e mezzo della sua vita nei Blocchi H del campo di concentramento di Long Kesh, a pochi chilometri da Belfast.

Durante quel periodo non fu tenuto sempre nello stesso Blocco, ma di tanto in tanto veniva trasferito in altre parti del carcere. Cominciò lo sciopero della fame il primo marzo 1981 e morì 66 giorni dopo, il 5 maggio 1981.

Egli scrisse le pagine di questo libro in una piccola cella puzzolente dai muri coperti di escrementi, usando pezzi di carta igienica e un refill di penna biro. Il libro non fu scritto in una sola volta; questo spiega le differenze di stile e di contenuto che vi si possono riscontrare. I foglietti furono fatti uscire clandestinamente dal carcere per un certo periodo di tempo. Sia il testo che la scrittura sono stati riconosciuti come autentici dalla famiglia Sands e il contenuto confermato da altri prigionieri. Alcune parti del manoscritto originale sono state omesse su consiglio legale. Al testo sono stati apportati alcuni minimi cambiamenti, allo scopo di dare maggiore coerenza e chiarezza al racconto.

Sia le autorità inglesi che quelle dell'Irlanda del Nord hanno negato che maltrattamenti e torture abbiano avuto luogo a Long Kesh, ma non sono state in grado di confutare la gran quantità di documenti, pubblicati in libri e giornali, in cui tali torture venivano denunciate. In particolare, in un rapporto del 1979 che ha avuto una vastissima diffusione, curato da due religiosi (padre Denis Faul e padre Raymond Murray) e intitolato "The H Blocks", i due autori hanno raccolto numerose testimonianze e dichiarazioni, sottoscritte dai detenuti, riguardanti i maltrattamenti da essi subiti a Long Kesh.

I diritti provenienti dalla vendita di questo libro sono destinati al Bobby Sands Trust, un fondo per l'assistenza alle famiglie dei prigionieri.*



* Oggi i diritti del presente libro appartengono ai familiari di Sands. [N.d.T.]

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