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volantino distribuito alla manifestazione antifascista del 17 gennaio 2004 a genova

nelle strade, fuori dai palazzi!

Negli ultimi mesi, a Genova come nel resto d'Italia, abbiamo assistito all'intensificazione degli attacchi dell'estrema destra a danno di individui, gruppi e realta' che in modo piu' o meno radicale si contrappongono all'ordine costituito. Un'escalation che va di pari passo con l'inasprimento del conflitto sociale e della repressione di stato in ogni aspetto della vita (dalle leggi sull'immigrazione a quelle antiterrorismo, dall'aumento del controllo sociale alle normative proibizioniste). L'amministrazione dell'esistente assume sempre piu' carattere emergenziale e, suffragata dall'imponente macchina mediatica, colpisce duramente in particolar modo le componenti sociali non pacificate col sistema.

Ogni qualvolta gli sfruttati lottano contro le condizioni di alienazione e schiavitu' imposte dal sistema capitalista le carogne fasciste alzano la testa. Si organizzano, escono allo scoperto cavalcando le contraddizioni sociali in senso reazionario, risultando funzionali alla difesa e al rafforzamento dell'ordinamento statale e degli interessi padronali.
Storicamente le pratiche fasciste, dall'instaurazione di dittaure, alle stragi, agli omicidi dei compagni, sono strumenti per controllare e ridimensionare preventivamente conflitti potenzialmente o apertamente sovversivi.
La feccia fascista si aggira tra noi, in molte citta' apre sedi, anche attraverso pratiche di occupazione (!), volantina per le strade e sempre piu' insistentemente organizza convegni e parate, il tutto con il supporto logistico e finanziario di personaggi e aziende piu' o meno note.

Chi avverte la necessita' e il desiderio di collocare questi figuri al posto che meritano non puo' ignorare che delegare la soluzione di tale problema alle istituzioni costituisce una sconfitta certa. Non e' possibile rimandare alla stessa democrazia capitalista che produce e utilizza la manovalanza fascista il compito di contenerla e di renderla inoffensiva.
La richiesta dell'intervento istisuzionale non e' solo illusoria ma anche e soprattutto nemica di ogni pratica rivoluzionaria perche' rafforza l'idea che la lotta da condurre sia quella contro il fascismo in nome dello stato democratico. Lo stesso stato che ci priva di ogni autonomia regolando e difendendo attraverso la violenza dei codici e della polizia i rapporti dello sfruttamento mercantile che quotidianamente schiavizzano l'umanita' intera.

E' necessario riappropriarsi di pensiero e azione critica per non cadere piu' in percorsi che la storia ha sufficentemente dimostrato essere fallimentari e controproducenti.
All'attacco squadrista va contrapposto il contrattacco assunto in prima persona dagli antifascisti, fuori dallo spettacolo democratico e frutto di reali confronti e complicita' (a Genova molte azioni hanno gia' seguito questa strada), nella piena coscienza che solo la liquidazione della fonte del problema, la societa' capitalista ed autoritaria nel suo complesso, costituisce l'unica possibilita' per sbarazzarsi definitivamente del cancro fascista.

CHI SCEGLIE LO STATO ABDICA A SE STESSO.
NON DELEGHIAMO NULLA, TANTO MENO L'ANTIFASCISMO!

illegalmente antifascisti