OBIEZIONE
FISCALE ALLE SPESE MILITARI
Che cosa è l'obiezione fiscale alle spese militari
La campagna per l'obiezione alle spese militari (OSM) fu lanciata
in Italia per la prima volta ne l 1982 nel periodo della installazione di
missili nucleari Cruise nella base siciliana di Comiso. Era il primo tentativo
di avviare in Italia forme di difesa popolare non violenta (DPN). Essa consiste
nella detrazione dalle proprie tasse di quella quota (circa il 2%) che lo
Stato destina all'acquisto e all'ammodernamento dei propri armamenti e al
mantenimento del sistema di difesa armato.Dai 420 aderenti del primo anno,
si arrivò ai quasi 10.000 del 1991, immediatamente dopo la fine della guerra
del Golfo. Lo scorso anno gli obiettori alle spese militari sono stati circa
1.000. La campagna raccoglie associazioni pacifiste e non violente italiane.
La campagna OSM gestisce un fondo nazionale su cui vengono versate le somme
degli "obiettori" che vengono destinate ad iniziative e progetti di promozione
della nonviolenza. Nel corso di questa legislatura sono stati anche presentati
dei progetti di legge per rendere legale l'obiezione di coscienza alle spese
militari.
Chi può fare l'obiezione fiscale
In forme diverse, praticamente tutti e cioè:
- chi è lavoratore dipendente o ad esso limitato o pensionato,
ed è soggetto a ritenute alla fonte (CUD) e sceglie di fare il modello 730
- chi fa il modello 730 e si trova in situazione di credito
o debito di imposta verso lo Stato
- chi fa il modello "Unico" e si trova in situazione di debito
o credito d'imposta verso lo Stato
Come fare l'obiezione fiscale alle spese militari
Esistono diverse forme di obiezione, eccone alcune:
Il messaggio sarà chiaro e forte e la scelta è davvero facile
perché non richiede fatiche contabili e non determina un aumento delle imposte
da pagare. All'atto della destinazione dell'otto del mille dell'Irpef non
scegliete lo Stato, che impegna una parte di questi fondi per le spese militari.
Le altre scelte, in linea di principio, vanno tutte bene. Noi vi consigliamo
comunque di destinarli alla Tavola Valdese. Non per un atto di fede ma perché
i Valdesi sono gli unici che ufficialmente e sicuramente appoggiano progetti
di pace. Quindi una forma indiretta di obiezione. Anche chi non fa la dichiarazione
dei redditi può destinare l'otto per mille. Basta apporre la propria firma
nell'apposito riquadro della certificazione "CUD" che viene rilasciata dal
datore di lavoro e consegnare la certificazione stessa alla posta o ad uno
sportello bancario in una busta contenente la scritta "Scelta per la destinazione
dell'otto per mille dell'Irpef".
Senza detrarre nulla dalle tasse fate un versamento (di una
cifra pari a circa il 2% delle vostre tasse totali) in favore di organizzazioni
non governative, di Onlus che ritenete impegnate in progetti di pace. La somma
si potrà dedurre l'anno successivo ai sensi del DPR 917/88 e del D.L.vo 460/97.
Nei versamenti ricordate sempre di specificare la causale "Campagna Obiezione
spese militari" Ovviamente la scelta sta a voi. Potere inviare il contributo
a qualsiasi Onlus o Ong. Noi vi segnaliamo Ong impegnate concretamente in
progetti di pace e non violenza:
Il versamento a queste Ong è legalmente dedotto dall'imponibile
nella dichiarazione dei redditi. Tale deduzione si configura come una obiezione
"parziale"; è parziale perché così il contribuente non destina alla pace l'intera
quota delle tasse che egli dovrebbe versare per le spese militari; comunque
in questo modo si diminuisce tale quota.
Si detrae la somma che si dovrebbe pagare come tassa una percentuale
(del 2%) pari a quanto lo Stato destina alla difesa armata. Si versa l'equivalente
al "Fondo per la pace" presso la Campagna OSM (Conto corrente postale 13382205
intestato a Loc, Via M.Picchi 1 - 20143 Milano - Specificare la causale "Campagna
Osm").
- Se fai il modello "Unico" e risulti a debito verso lo Stato,
detrai la somma come indicato sopra.
- Se fai il modello "Unico" e risulti a credito dallo Stato,
chiedi il rimborso della somma compilando la colonna 1 del rigo 1 del quadro
X.
- Se fai il modello 730, vai il versamento quest'anno e, l'anno
prossimo, chiedi in detrazione l'ammontare.
La campagna OSM organizzata dal "fondo per la pace"raccoglie
associazioni pacifiste e non violente italiane, tra le quali l'Associazione
per la Pace, Pax Christi, Beati i costruttori di pace, l'associazione Papa
Giovanni XXIII, la Lega Obiettori di Coscienza, il Servizio Civile Internazionale....
Il contributo destinato al "fondo per la pace",
potrà essere comunque destinato a qualsiasi ONG o ONLUS noi si voglia
Consiste nella pratica dell'obiezione prevista al punto nel
punto precedente, ma limitando la somma a 15 euro circa. In questo modo non
si rischia nulla perché è praticamente impossibile che venga avviata la procedura
di recupero delle somme. Il contributo potrà essere dato al Fondo per la pace
o alle Ong indicate precedentemente. Le modalità per l'obiezione sono identiche
a quelle indicate nell'ultimo punto.
Quali sono le conseguenze per chi pratica l'obiezione fiscale
L'obiezione di coscienza alle spese militari non è attualmente
riconosciuta dalla legge ed è pertanto illegale. Ma le conseguenze sono minime
e a volte del tutto nulle. In particolare soltanto le forme di obiezione indicate
al punto "in favore del fondo per la pace"possono far scattare
il recupero coatto delle somme che non sono state versate allo Stato. Soprattutto
in caso di somme elevate, l'obiezione potrà portare a sanzioni amministrative.
La pratica diffusa in questi casi è quella di attendere il pignoramento (che
arriva dopo qualche anno) e di offrire per lo stesso dei libri sulla pace
e la non violenza. Per chi invece si trovava in una situazione di credito
dallo Stato, semplicemente questo non è stato riconosciuto. In compenso è
successo che, per qualche strano meccanismo burocratico, un obiettore in credito
sia stato rimborsato!!
